La tentazione di andarsene

L'Europa, diversamente dagli Stati Uniti, non si è ancora del tutto ripresa dalle intemperie della crisi  per  l'incompletezza del suo disegno istituzionale; al suo interno l'Italia è l'anello  debole ( Grecia a parte) che può costituire un rischio sistemico per l'intera area. Il senso di frustazione per lo status quo alimenta la tentazione di andarsene, nell'illusione di poter scaricare sull'Europa  le colpe di un male tutto italiano. In realtà destino dell'Italia e quello dell'Europa sono strettamente collegati:  solo  agendo con una coraggiosa azione riformatrice l'Italia può ritrovare un suo ruolo da protagonista e insieme contribuire al completamento del progetto europeo.

IN LIBRERIA DAL 4 maggio 2017

33 false verità sull'Europa

 

33-FALSE-VERITAA criticare la costruzione europea, dall’euro alla Bce, dal Fiscal compact all’unione bancaria, sono spesso gli stessi che hanno firmato gli accordi a Bruxelles e li hanno poi ratificati nei rispettivi paesi. Fare dell’europa il capro espiatorio di tutti i mali è però una strategia autolesionista che non solo alimenta i vari populismi, ma espone le forze politiche e i governi che l’adottano all’accusa di essere incapaci di battere i pugni sul tavolo a Bruxelles, di sapere cosa andava fatto e di non averlo fatto. Sembra infatti più coerente, e quindi più efficace, la posizione di chi rimette in discussione l’intera costruzione europea rispetto alle tesi, né carne né pesce, di chi si dichiara «a favore dell’europa, ma non di questa europa». la crisi dell’europa è in realtà la crisi degli stati nazionali che in un sistema sempre più integrato non riescono più ad agire individualmente in maniera efficace e nel contempo sono riluttanti a trasferire poteri a livelli di governo sovranazionali. in questo quadro il volume smonta alla luce dei fatti alcune «false verità» sull’europa, senza necessariamente assolverla dalle sue responsabilità, ma senza nemmeno tacere quelle degli stati che ne fanno parte, che sono di gran lunga maggiori.

Austerity: European democracies against the wall

 

Austerity front cover smallThe crisis in the eurozone has had a dramatic impact on the economic and social fabric of European countries. However important it may be, the economic dimension is only the symptom of a broader problem. The crisis is primarily political in nature. Lorenzo Bini Smaghi argues in this book that the crisis reflects the inability of western democracies to solve problems that have been building for over two decades. He finds that democratically elected officials are loathe to take unpopular decisions that could jeopardise their re-election.

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(
pubblicato sul sito del ceps - www.ceps.eu -  dal Luglio 2013)

 

Morire di austerità. Democrazie europee con le spalle al muro

 

AusteritaLa crisi ha prodotto effetti drammatici sul tessuto economico e sociale dei paesi europei. L'aspetto economico, pur rilevante è solo il sintomo di un problema più ampio di natura politica che investe la capacità delle democrazie occidentali di risolvere problemi accumulati da oltre un ventennio. Chi è eletto democraticamente fa fatica a prendere decisioni impopolari che possono compromettere la sua rielezione. L'emergenza diventa così il motore dell'azione politica e il modo di giustificarla di fronte agli elettori, con la conseguenza che la cura - tardiva e varata sotto la pressione dei mercati diventa ancor più dolorosa e impopolare.

 

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Integrazione. Il modello Italia

 

integrazioneÈ possibile oggi pensare un "modello italiano" per le politiche di integrazione, che tenga conto delle caratteristiche demografiche ed economiche, della storia e della tradizione culturale del nostro Paese. È il fatto nuovo che emerge dalle pagine di questo volume. Una "cultura diffusa" dell'integrazione già si manifesta spontaneamente nelle famiglie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle associazioni, negli enti locali. È tempo che essa permei anche lo Stato, e che una regia statale gestisca l'immigrazione, accompagni il passaggio dall'emergenza a opportune politiche di integrazione.

 

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Il Paradosso dell'euro

paradosso

Tutti al mondo vogliono essere retribuiti solo in euro. Sulla 5th avenue è la moneta più gradita dai commercianti. Ed è anche la valuta preferita sui mercati finanziari internazionali, ma i circa 32 milioni di europei che la usano abitualmente per comprare il pane o affittare casa non sembrano altrettanto soddisfatti. È questo il paradosso dell'euro, moneta forte all'estero e debole in patria. 

 

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L'euro

eurocop

320 milioni di cittadini di 16 paesi europei hanno cambiato le loro monete nazionali per una moneta comune, un evento senza precedenti nella storia economica moderna. Oggi un euro vale più di un dollaro: quanti di noi l'avrebbero immaginato dieci anni fa, quando entrò in funzione la nuova moneta unica? 

 

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Chi ci salva dalla prossima crisi finanziaria?

chi ci salva

Il Messico nel 1995, i paesi del sud est asiatico nel 1997, la Russia e il Brasile nel 1998. Il ritmo con cui si susseguono le crisi finanziarie internazionali comincia a preoccupare. Per i nostri risparmi, e per l'attività economica dell'intero pianeta, gli effetti sono destabilizzanti. Da cosa sono provocate le crisi finanziarie? Come prevenirle e porvi rimedio? Il libro esamina i principali fattori dell'instabilità finanziaria internazionale e le vie da seguire per ridurla.

 

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Open Issues in European Central Banking

 

open issuesSince 1 January 1999, monetary policy for 11 member countries of the EU is determined by the Eurosystem which consists of the European Central Bank (ECB) and the National Central Banks (NCB) of the countries in the Eurozone. Is this sufficient to enable European Monetary Union to succeed? A number of important issues remain unresolved so far: - what are the roles of the components of this system (the ECB and the NCBs)? - who is in charge? - who is responsible for finance stability? - how can the system be accountable? - how should one distribute central bank profits (seigniorage)? The authors' analysis suggests that the centre of this system, the ECB, has not yet been given sufficient power or resources to become a full central bank and that, in addition, the responsibility for financial stability has not been clearly defined. They propose concrete solutions to these and other problems.

 

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